Nc’ennu penseri chi rrivanu suli
senza mi sai chi pensi a certi cosi
comu hjumara chi no nd’avi mari
currinu senza strati e senza muri
Nci sunnu jorna chi volissi jri ndarretu
a quando era figghjola e non sapìa
chi sta vita è mbrogghjuna e ndi pezzìa
lu cori e a menti
stuta li speranzi
Cu ti voliva beni si ndi ìu
e si ndi ìru prima mi capisci
quantu valiva a pena mi nciu dici
ca nto to pettu stavanu cu tia
Vita mbrogghjuna chi ti deludìu
pensavi chi facivi grandi cosi
poi chianu chianu passavanu li jorna
li misi e l’anni schjumpivanu li rosi
E tu ora si rosa spampanata
ddu sensu chi cercavi non si trova
campasti comu a tanti a picca a vota
nu pocu sutta, nu pocu supra a rota
Eppuru pensi non ci faci nenti
ti veni sulu un pocu pe mi ridi
si senti i buci e puru li grancassi
di certa genti chi cusà chi ssi cridi
Pensi “comunqui sugnu nti sta terra
canuscìa e me figghj e a me maritu
a certi amici vicini di penseru…
Giru ogni tantu u mundu
mi piaci assai mi jocu
e po’ l’estati
pozzu tornari a Bova cu i me frati”.
Ci son pensieri che arrivano da soli
Senza saper che pensi a certe cose
Come torrente che non trova mare
Corrono senza strade e senza mura
Ci son giornate che vorrei andare indietro
A quando ero bambina e non sapevo
Che la vita è imbrogliona e ti rovina
Il cuor la mente
Spegne le speranze
Chi ti voleva bene se n’è andato
E andando via il tempo non t’ha dato
Di capire quanto era importante
Avergli detto quel che ora senti
Vita imbrogliona che ti ha deluso
Pensavi di far tante grandi cose
Poi piano piano passavano i giorni
I mesi e gli anni, sfiorivano le rose
E tu ora sei rosa ormai matura
Quel senso che cercavi non si trova
Hai vissuto come tanti un po’ alla volta
Stando un po’ sotto e un poco sulla ruota
Eppure pensi “e chi se ne frega”
Ti viene sol da ridere un bel poco
Ai toni alti e pure alle grancasse
Di certa gente che chissà chi si crede
Pensi: comunque sono su 'sta terra
Ho conosciuto i miei figli e mio marito
E certi amici vicini di pensiero
Giro ogni tanto il mondo
Mi piace assai giocare
E poi ogni estate
Coi miei a Bova posso ritornare.
giovedì 3 febbraio 2011
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Pensieri di donna ben rimati. L'amarezza di ciò che si era sognato e non verificato finisce nella serena consapevolezza di ciò che si possiede.
RispondiEliminaLa vita è amara e generosa, ed è proprio vero che il destino ha più fantasia di Noi.
Complimenti Nina, mi piacerebbe postare questa Tua poesia fra le mie "perle rubate", fammi sapere se Ti fa piacere.
Un bacione poeta del Sud :)
cara Francesca, certo che mi fa piacere se posti la mia poesia calabra! E' da un po' di anni che mi attira questa lingua per me antica e legata al nucleo più profondo del mio essere. Non so se la tra-scrivo nella maniera corretta (forse esiste qualche appassionato che ne abbia fatto una grammatica?) ma sicuramente mi corrisponde. Grazie delle tue parole, a presto
RispondiEliminaNina
Ah, si tratta di dialetto calabrese, avrei detto siculo :)
RispondiEliminaLa traduzione penso corrisponda, sei davvero brava.
Ora la posto fra le mie "perle".
Grazie Nina, a presto.
riprovo a postare un commento.
RispondiEliminaMi emozionano i versi delle tue poesie, nel dialetto che esprime sfumature di sentimenti, di cose dette e ancor più taciute,spesso intraducibili in italiano.
Ci si perde nelle malinconie ma poi pensando alla vita dell'oggi,facendo qualche bilancio,le grandi cose realizzate,magari diverse da quelle immaginate,ci sono,e sono tante.
E vuoi mettere,il piacere di poter tornare in luoghi che ti sono cari,fra persone che ami e che ti amano?
Bentrovata Chicchina!
RispondiEliminaSo che abbiamo sguazzato nello stesso brodo culturale e che perciò abbiamo un filo diretto di comunicazione; è bello anche poterci confrontare su pensieri e considerazioni derivanti dall'esperienza di vita, dai percorsi di conoscenza, dalla partecipazione emotiva al mondo che ci circonda...
grazie, un abbraccio e a presto
Nina
davvero molto bella complimenti
RispondiEliminaMaurizio
grazie Maurizio e benvenuto! E' un vero piacere conoscerti.
RispondiEliminaNina