Salì sulla bilancia ed aveva perso il primo
chilo.
Un momento di felicità vera, anche se può
sembrare poca cosa un chilo, di fronte all’eternità dei suoi ottantaquattro e
mezzo: circa centosessantotto libbre di peso corporeo (quasi tutta massa grassa
perché la povera struttura ossea era davvero poco rappresentativa e di muscoli
neanche l’ombra).
Dopo una settimana aveva perso il secondo
chilo: in marcia! Ottantatre chili e mezzo di ottimismo. Cosa sono i sacrifici
di fronte a una giusta causa?
« Mourrons pour des idées, d'accord, mais de mort lente… »*
Erano mesi che non osava pesarsi. L’averlo
fatto la settimana prima era stato catartico: dopo lo choc iniziale era giunta
la consapevolezza. Un pomeriggio forsennato. Frigo: via tutto! Apri tutti gli
sportelli della dispensa e fai una bella pulizia che è meglio: gelati,
cioccolatini, patatine, hamburger, ravioli cinesi, gamberetti in tempura…
Basta, via, tutto nella spazzatura, è tutta roba marcia! (che venga dalla
Danimarca?)
Terza settimana: meno mezzo chilo. Una
leggera delusione. L’eurostar è stato
declassato a espresso. Del resto
meglio così, ottantatre, conto tondo.
Il quarto chilo è costato un po’ di fatica:
ben nove giorni per raggiungerlo. D’altronde c’è stata di mezzo quella cena
senegalese che da tempo aveva promesso ai suoi amici. Hai un bel dire tu, ma
cucina quel meraviglioso tiébou dien© e poi che fai, lo lasci sbafare solo agli altri?
Ma una piccola ricaduta non demoralizza mai
un vero combattente che, come Muzio
Scevola, se ha sbagliato si autopunirà... Beh, con la mano si andava meglio,
con la pancia la vedo un po’ più dura. E poi, al giorno d’oggi, dove lo trovi
un braciere?
Al sesto chilo l’euforia riprende il volo.
Adesso è anche più facile resistere ai richiami del frigorifero. Lo stomaco è
più ubbidiente, il palato si adegua.
Si fa strada una sorta di sana diffidenza
verso quei cibi assurdi di una volta.
Non parliamone più di pasta, spaghetti al ragù, pasticcio, riso, risotto,
risotto allo zafferano, risotto con la salciccia, risotto con i funghi, risotto
con i fegatini, fegatelli, animelle, mortadella, mortadella tagliata a pezzi
grossi, camembert… Non ci pensiamo più. Addio belli, lasciamoci così senza rancor… Ora si mangia sano! Ora anche lo
yogourt magro non è poi così schifoso. C’è del buono nei fiocchi di latte, una
bella ciotola di pappetta bianchiccia e tremula… e così sia.
Al decimo chilo un successone. Riesce ad
infilare nuovamente i jeans di cinque anni prima. Siamo ancora alla taglia 48,
sono ancora un po’ fascianti, ma vuoi mettere?
Intanto, mentre il corpo sta cambiando,
parrebbe che anche la mente si adegui, elabori il nuovo. Più centrata nel
camminare, più concentrata nel parlare, con una strana propensione per gli
elenchi.
Mentre prima li evitava, ora ha un’intensa
attrazione per gli specchi. Anche per strada, difficile non buttare uno sguardo di sfuggita, con finta
indifferenza, alle vetrine. Che brivido intravvedere quella sagoma in movimento
che, accidenti, è proprio la sua!
E la voglia irrefrenabile di pesarsi? Non
più una volta alla settimana ma ogni giorno, anche più volte al giorno, anche
in quei giorni…
Al quindicesimo chilo in meno è veramente
un’altra persona: sessantanove chili e mezzo. Ma ci pensate? Ora le vetrine,
oltre che specchi occasionali, richiamano la sua attenzione sui prodotti
esposti. Gli abiti alla moda non sono ancora tutti alla sua portata, ma già
cominciano a fare occhiolino certe camiciole dai teneri quadratini, jeans
sfilacciati, gonne rifiorite. E tutti quei pizzi sfarfaleggianti di mutande e
reggiseno. Col prossimo stipendio si colpirà, e si colpirà duro. Augh!
Gli amici sono tutti più cari, il sole è più
caldo e il mare è meno inquinato, le vacanze sono più promettenti, le commesse
sono gentili e non sfoggiano più quel ghigno di scettica commiserazione di
quando osava entrare per provarsi qualche cosa.
Al sedicesimo chilo in meno si apprezza
veramente, ma veramente di gusto, anche il minestrone con dentro il peperone.
Peperone bollito in definitiva! Chi l’avrebbe detto?!
E pensare che era una patita dei peperoni
ripieni. Peperoni imbottiti, peperoni arrostiti, peperoni alla sciué-sciué,
peperoni fritti, pomodori fritti (verdi?), patate fritte, patate alla
provenzale, patate douchesse, tortino di patate, spaghetti al ragù, pasticcio, risotto,
risotto allo zafferano, risotto con la salsiccia, risotto con i funghi, risotto
con i fegatini, fegatelli, animelle, spaghetti all’amatriciana, mortadella,
mortadellona, mortadella tagliata a pezzettoni, gamberetti, camembert…
Di
nuovo? No, no! Non ricominciamo, basta! HO DETTO BASTA!!
Come
hai detto? Pasta?
Pasta,
pasta al forno, pastasciutta, pastina in brodo, riso, risotto, risotto allo
zafferano risotto con la salsiccia, risotto con i funghi, risotto con i
fegatini, sofficini, animelle, fegatelli AIUTOOOOOOOOOOOOOOOOOOO
Poveretta. Per seguire la dieta tutto quello che una buona forchetta può desiderare diventa un incubo, mentre è un sogno realizzato quello di essere calata di peso di ben 16 chili rinunciando a molto.
RispondiEliminaPraticamente da botte a bottiglia.
Un racconto spassoso specialmente per chi come me deve calare di almeno 7 chili.
Un caro saluto,
aldo.
Grazie Aldo, lo dico anche a te: non è autobiografico, anche se qualche chiletto in meno ce lo auspichiamo tutti.
EliminaA presto
Un vero incubo la dieta.
RispondiEliminaSaluti a presto.
salutoni!
Eliminadeve essere una soddisfazione incredibile quella di pesarsi e constatare il calo di peso
RispondiEliminaparole sante!
EliminaSo che non è la tua storia, se non per qualche parentesi , tu stai bene come stai e ti aspetto a Bova per mangiare "pipi fritti" mulingiani
RispondiEliminaeee. ecc. Un bacione.
Hai cambiato qualcosa? ho fatto il mio commento ma non lo vedo.
RispondiEliminaVedo che ora va, beh ti stavo dicendo che certo non è la tua storia, tu al massimo giri sui tre, quattro chili, e certo non si parla di quel peso! A Bova ricominceremo con i pipi chini, pipi fritti e mulingiani:
RispondiEliminaCerto che non è la mia storia, anche se è facile immedesimarsi...
EliminaA una certa età poi è ancora più facile!
Ciao
Sembra proprio la mia storia, ripetutamente vissuta. Quelle commesse che si credono top model mi fanno pena, più della commiserazione che mi riservano.
RispondiEliminaSono felice che non sia la tua storia. Buona estate ;)
Nou
Ciao Nou! che piacere trovare un tuo commento. Non è la mia storia ma ci assomiglia un po'.
RispondiEliminaTi mando un caro saluto e tutta la mia ammirazione, alla faccia delle commesse spocchiose!
Una buona estate, Nina
E' bello raggiungere un traguardo, certo la dieta fa paura, poi a dir tutta mi hai fatto venire una gran fame e non posso..no, devo perdere qualche chilo!:-) Un bacio Nina, un bel racconto di vita .
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