lunedì 28 febbraio 2011

FOTOGRAFIE

Una foto in bianco e nero
sullo sfondo rocce chiare
Carne stanca dalla canottiera
e mani macchiate dal tempo
incrociate sulle tue ginocchia

Il tuo sguardo del disincanto
all’ombra del cappello bianco
fugge lontano l’orizzonte
Una ruga ti segna la fronte
una linea d’amarezza fine


 
Teatri lontani di vita e di lotte
condensati in grumo di ricordi
Nove figli ed eri solo
come un uomo quando è solo

Dov’è adesso quello sguardo
dov’è adesso la tua casa

dove c’è per me la chiave
per capire cos’è stato.




martedì 15 febbraio 2011

FAC SIMILE

Circola da qualche settimana in rete questo scritto di Elsa Morante.
Lo ripropongo per chi se lo fosse perso:

"Il capo del Governo si macchiò ripetutamente durante la sua carriera di delitti che, al cospetto di un popolo onesto, gli avrebbero meritato la condanna, la vergogna e la privazione di ogni autorità di governo. Perché il popolo tollerò e addirittura applaudì questi crimini? Una parte per
insensibilità morale, una parte per astuzia, una parte per interesse e tornaconto personale. La maggioranza si rendeva naturalmente conto delle
sue attività criminali, ma preferiva dare il suo voto al forte piuttosto che al giusto. Purtroppo il popolo italiano, se deve scegliere tra il dovere e il tornaconto, pur conoscendo quale sarebbe il suo dovere, sceglie sempre il tornaconto.
Così un uomo mediocre, grossolano, di eloquenza volgare ma di facile effetto, è un perfetto esemplare dei suoi contemporanei. Presso un popolo onesto, sarebbe stato tutt'al più il leader di un partito di modesto seguito, un personaggio un po' ridicolo per le sue maniere, i suoi atteggiamenti, le sue manie di grandezza, offensivo per il buon senso della gente e causa del suo stile enfatico e impudico. In Italia è diventato il capo del governo. Ed è difficile trovare un più completo esempio italiano.
Ammiratore della forza, venale, corruttibile e corrotto, cattolico senza credere in Dio, presuntuoso, vanitoso, fintamente bonario, buon padre di famiglia ma con numerose amanti, si serve di coloro che disprezza, si circonda di disonesti, di bugiardi, di inetti, di profittatori; mimo abile, e tale da fare effetto su un pubblico volgare, ma, come ogni mimo, senza un proprio carattere, si immagina sempre di essere il personaggio che vuole rappresentare."

Qualunque cosa abbiate pensato, il testo, del 1945, si riferisce a B.Mussolini...

lunedì 14 febbraio 2011

AL COLLO UNA SCIARPA BIANCA

Ieri ne ho viste tante, ero in una piccola piazza anzi in un Campo, perché a Venezia si chiamano così.
Dirigendomi verso Campo Santa Margherita, assieme ad altre donne tutte più o meno del mio periodo storico, mi dicevo che ci saremmo tritrovate in tante più vicine ai cinquanta che ai quaranta, e che potevamo essere ironicamente descritte come vecchie e patetiche vetero femministe.
La cosa più bella è che c'erano tante giovani, tanti ragazzi e uomini con cartelli spiritosi ed efficaci.
Una giovanissima distribuiva un volantino che ho letto fino in fondo. Poi avrei voluto abbracciarla ma non l'ho più trovata nella folla. Ne riporto qualche passaggio :
"Siamo cresciute con Non è la Rai e Beverly hills e in qualche modo questi programmi hanno plasmato i nostri modelli estetici: ci mettiamo il reggiseno, andiamo dall'estetista, ci facciamo la ceretta e ci mettiamo lo smalto.
...Non abbiamo nulla come generazione, avremo forse dei figli ma è difficile immaginare oggi come mantenerli...
Come le ragazze di Arcore non abbiamo nulla. Non abbiamo lavoro, non abbiamo garanzie...Nonostante tutte queste incertezze Io non voglio affidare il mio futuro al fatto che sono brava a spogliarmi, non ho voglia di spiattellare le mie tette in faccia a tutte le persone che sono importanti, non ho voglia di mostrare il mio didietro negli stacchetti di Striscia la notizia, non ho voglia di essere considerata stupida quando invece sono intelligente e furba...


...Io il mio futuro ho deciso di costruirlo nelle piazze urlanti di questo paese, non nei palazzi chiusi dove non si sa bene cosa accade, siano essi il parlamento della Repubblica o la villa privata di Berlusconi...
... Siamo in tante e abbiamo voglia di costruire le nostre relazioni in modo nuovo, bello, egualitario. Abbiamo voglia di divertirci, eccitarci, godere: ma vogliamo farlo alla pari, senza alcuna subalternità..."


Ho fatto un po' di foto per documentare quel che ho visto che spero presto di poter condividere in questo spazio

giovedì 3 febbraio 2011

Vita mbrogghjuna

Nc’ennu penseri chi rrivanu suli
senza mi sai chi pensi a certi cosi
comu hjumara chi no nd’avi mari
currinu senza strati e senza muri
Nci sunnu jorna chi volissi jri ndarretu
a quando era figghjola e non sapìa
chi sta vita è mbrogghjuna e ndi pezzìa
lu cori e a menti
stuta li speranzi
Cu ti voliva beni si ndi ìu
e si ndi ìru prima mi capisci
quantu valiva a pena mi nciu dici
ca nto to pettu stavanu cu tia
Vita mbrogghjuna chi ti deludìu
pensavi chi facivi grandi cosi
poi chianu chianu passavanu li jorna
li misi e l’anni schjumpivanu li rosi
E tu ora si rosa spampanata
ddu sensu chi cercavi non si trova
campasti comu a tanti a picca a vota
nu pocu sutta, nu pocu supra a rota
Eppuru pensi non ci faci nenti
ti veni sulu un pocu pe mi ridi
si senti i buci e puru li grancassi
di certa genti chi cusà chi ssi cridi
Pensi “comunqui sugnu nti sta terra
canuscìa e me figghj e a me maritu
a certi amici vicini di penseru…
Giru ogni tantu u mundu
mi piaci assai mi jocu
e po’ l’estati
pozzu tornari a Bova cu i me frati”.


Ci son pensieri che arrivano da soli
Senza saper che pensi a certe cose
Come torrente che non trova mare
Corrono senza strade e senza mura
Ci son giornate che vorrei andare indietro
A quando ero bambina e non sapevo
Che la vita è imbrogliona e ti rovina
Il cuor la mente
Spegne le speranze
Chi ti voleva bene se n’è andato
E andando via il tempo non t’ha dato
Di capire quanto era importante
Avergli detto quel che ora senti
Vita imbrogliona che ti ha deluso
Pensavi di far tante grandi cose
Poi piano piano passavano i giorni
I mesi e gli anni, sfiorivano le rose
E tu ora sei rosa ormai matura
Quel senso che cercavi non si trova
Hai vissuto come tanti un po’ alla volta
Stando un po’ sotto e un poco sulla ruota
Eppure pensi “e chi se ne frega”
Ti viene sol da ridere un bel poco
Ai toni alti e pure alle grancasse
Di certa gente che chissà chi si crede
Pensi: comunque sono su 'sta terra
Ho conosciuto i miei figli e mio marito
E certi amici vicini di pensiero
Giro ogni tanto il mondo
Mi piace assai giocare
E poi ogni estate
Coi miei a Bova posso ritornare.

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