giovedì 9 giugno 2011

Tempesta di sabbia in Senegal

Vento d’Africa bianco
orizzonte appannato
piccole formiche di mare lontano
e rocce d’onde e cani.
Suoni d’uccelli strani
alle spalle
e sabbia e bianche vesti.
Opalescente l'ora
pigra dietro il muretto
e caffè e sigarette e caffè ancora.
Nostalgia già di adesso
come un aroma fine sottovento.
Assurde masserizie accatastate
lisciate ripiegate
stipate a forza
raccolte ricevute...
Cose comprate
nei mercati di polvere e di mosche
di mani ammiccanti
e voci e occhi e capre,
Cose pagate al prezzo del disincanto
e della frustrazione di impotenza
con l’animo sospeso
sull’odore di pesce ad essiccare.
Miei sacri oggetti di mistificazione
domani e poi
quando distanza e tempo
evaporeranno noia e scontento
distilleranno ancora l’illusione.

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