venerdì 14 marzo 2008

LE ROSE

Vado al lavoro in macchina e, per evitare il traffico, percorro stradine di improbabile campagna. Limite di velocità 30 all'ora e la cosa non mi dispiace: posso permettermi di rubare le immagini dei giardinetti che contornano le case, scruto rapace negli spazi altrui a carpire con gli occhi i colori di questa primavera che stenta a decollare.
Ho una mappa ideale e diversi appuntamenti lungo la strada: la casa abbandonata e piena di calcinacci ma con due cespugli di forsizie giallo abbagliante i cui rami fioriti si allungano liberi in diagonale; invidio i proprietari dei cespugli con quegli strani boccioletti rosa che dietro al loro giallo provocano un contrasto da brivido... Poi c'è l'angolo di strada a ridosso della tangenziale dove ci sono due giovani salici piangenti che vorrei sradicare e portare con me e, quasi arrivata, nella stretta via con in fondo l'ultimo semaforo, mi dedico alla veranda di legno della penultima casa: al suo determinato ulivo, alle roselline rosa e perfino alle pansé (tra un rosso e l'altro si fanno pochi metri alla volta, ed io spengo sempre il motore, come a volermi far perdonare, appestandoli meno, dagli ignoti abitanti di quelle case dell'infelice stradina, dalla quale passiamo in troppi volendo aggirare il divieto di svolta della strada principale).
Questa mattina mi è venuto in mente delle rose di quando ero piccola: erano rose meno eleganti di quelle di oggi, confuse in mezzo a cespugli fittissimi, a fusto corto e con una quantità di petali doppia o tripla. Non troppo grandi, aprivano presto tutti quei petali rosa chiaro. Rose "spampanate" e profumate. Un profumo vero però, che non serviva metterci il naso dentro (come quei cantanti che si mangiano il microfono) ma di quelli che lo senti davvero e non solo te lo immagini.

3 commenti:

  1. Ciao,Nina,leggo e percorro tratti di strada dei ricordi anche in tua compagnia.Dev'essere l'età che qualche volta ci frega!Il profumo delle rose,di quelle rose,timide,senza pretese ma capaci di segnalare la loro presenza a distanza,quasi una caccia al tesoro,dove il premio erano proprio loro,i loro colori,la perfezione e la delicatezza dei loro petali.
    Un abbraccio e grazie per aver sollecitato così dolci ricordi.Chicchina

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  2. Ciao,Nina.Speravo di trovare qualche nuova pagina,perchà mi piace leggerti,ma tutto tace.
    Intanto ti faccio gli aoguri per una Pasqua serena,magari con qualche giorno di relax,tanto per poter riprendere alla grande.Se qualcosa non va nel blog e ti posso essere di aiuto,non farti riguardi,sarò disponibilissima,nei limiti delle mie nozioni.Un caro abbraccio-Chicchina

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  3. ciao Chicchina scusa il ritardo ma solo ora ho letto i tuoi commenti. già mi ero dimenticata di come funziona...
    grazie molte per le tue parole che sono di vero incoraggiamento per una neofita come me inesperta ma entusiasta nel cercare nuove vie di comunicazione.
    Auguro una buona Pasqua a te a ai tuoi cari, e a ritrovarci presto, anche dalle tue parti.
    Qui è previsto brutto tempo e temperature in ribasso: odio il freddo!
    un abbraccio Nina

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