Considerazioni tragicomiche sul “piè veloce Achille” che non raggiungerà mai la lenta tartaruga
Faccio parte della categoria dei lavoratori “quattro stagioni”, quelli che nel nostro Paese vanno bene in ogni periodo di crisi (cioè sempre) per essere utilizzati come punching ball dai sedicenti Riformatori / Censori / Mancati Premi Nobel ecc.
Prima di tutto in quanto dipendente pubblico (lavoro come funzionario amministrativo in una ULSS del Veneto).
Ebbene sì, appartengo alla categoria professionale che, passando per alterne vicende, ha conseguito a pieno titolo la qualifica di Fannullone Professionale.
Da quando il Ministrino ha lanciato la moda di darci addosso, affibbiandoci epiteti offensivi e la responsabilità di tutti i mali della galassia, siamo stati inquadrati come Capri Espiatori.
Avete per caso sentito (mentre il reuccio del tornello impazzava) voci autorevoli che si siano levate contro la valanga di fango e offese? Le menti eminenti del circo mediatico hanno forse colto la dissonanza di tali sparate nel mucchio con l’istanza critica del pensiero che non accetta le generalizzazioni?
Non mi risulta: dai giornali ai pollai televisivi mi pare che quasi tutti abbiano preso per buono l’assunto…
Ora comunque sto per conseguire un’ulteriore specializzazione: Dipendente pubblico, Donna non più giovanissima, Aspirante pensionata. Ovvero: come riuscire ad essere sempre nel posto sbagliato al momento sbagliato!
Modestamente è il mio cavallo di battaglia: io le possibilità e le occasioni, nella vita lavorativa, le ho schivate tutte per un pelo!
Ho sempre azzeccato la direzione sbagliata e sono sempre arrivata o troppo presto o troppo tardi.
Una lunga gavetta mi ha aiutato: fin da bambina, quando partecipavo alle riffe, immancabilmente usciva sempre il numero prima o il numero dopo del mio.
Oggi poi (ça va sans dir) potrei fare bingo perché, sebbene abbia sempre lavorato, non inseguendo favori né onori, ma con impegno e (credetemi sulla fiducia) con capacità, ora vorrei proprio andare in pensione!
E che succede? Il momento è critico, siamo sul ciglio del baratro: Argentina… Grecia… Peste Bubbonica ! Quindi non è rimasto quasi niente (si sono mangiati quasi tutto) dobbiamo capire, fare sacrifici, tirare la cinghia, tirare il collo…
Mi pregio sottoporre alla Vostra attenzione la breve cronistoria del mio ad oggi infruttuoso inseguimento dell'obiettivo:
- quindici anni fa mi mancava un anno per andare in pensione;
- da una legge all’altra, da una finanziaria all’altra, da un decreto all’altro, la meta si è inesorabilmente spostata ogni volta un po’ più in là.
Ne consegue che la sottoscritta è stata ed è tutt’ora sottoposta ad un supplizio di Tantalo: sempre con l’acquolina in bocca e il boccone che se lo pappano gli altri.
Avendo mancato per un soffio la baby pensione, e sempre più posseduta da quell’”oscuro oggetto del desiderio”, ho nel frattempo compiuto ulteriori passi falsi che mi incoroneranno - lo sento - reginetta dei cornuti e mazziati.
Infatti ho avuto proprio di recente la bella idea di riscattare gli anni di università.
Mi pareva la furbata dell’anno: il prezzo era caro e amaro ma, “Se anche alzeranno l’età pensionabile, nessuno toccherà i miei bei quarant’anni di servizio!” (da: Le ultime parole famose).
Non vorrei sfidare l’infallibilità della sfiga esprimendo a parole la paura che mi prende ultimamente quando sento parlare di “eliminare le pensioni di anzianità”.
Ieri sera, mentre cercavo di trovar altrove requie e svago, ho sentito per televisione (non la guardo più a scopo cautelativo) il “più alla moda” che voleva collocare il traguardo a 69 anni!
Concludendo: non vedo l’ora che la Banda Bassotti tolga il disturbo ma, una volta mandati a casa i compari di oggi, da che parte si gireranno i nuovi per dimostrare capacità e rigore, impegno e responsabilità? Da chi busseranno?
Elementare Watson!
mercoledì 9 novembre 2011
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Quante verità amare e reali hai scritto anche se con l'ironia che forse solo lei ci salva non dico le tasche ma lo spirito.
RispondiEliminaAnche me mi furono tolti cinque anni di pensione per il debito pubblico..eppure in vita mia non ho mai fatto un debito;) , questa è una battuta.
Ho sfiorato la seconda volta e per un pelo mi sono salvatala seconda volta.
Tutto vero quello che scrivi..
questo tuo post andrebbe messo sotto l'albero di Natale con la speranza che diventi magicamente
un dono per tutti
La banda bassotti bella questa.
Ti auguro tutto quello che desideri per te e per tutti quelle persone che come noi vivono e sopportano pazientemente la supremazia..
Ti abbraccio.
cara Rosy, ti ringrazio della condivisione che accolgo come un augurio.
RispondiEliminaIncrociamo le dita e speriamo bene per proprio per tutti!
un abbraccio Nina
Parole vere! Questi vogliono il nostro sangue mentre loro sono privilegiati e l'ora di cambiare questo sistema marcio.
RispondiEliminaSaluti a presto.
CARISSIMA NINA .
RispondiEliminaQuanta verità nel tuo post.
Io sono stata fortunata di esserci arrivata alla pensione . Stiamo perdendo anni di diritti acquisiti dal dopoguerra in poi.
Penso che i nostri figli , nipoti ,vivranno in un'Italia triste,più povera, rassegnata, assonnata davanti alla tv. Un paese di lavoratori... precari. Un paese dove lo spettacolo e lo sport distraggono le persone dai evidenti problemi dell'economia e dello stato.Un paese dove si va avanti solo con la solita raccomandazione.( quando si a la fortuna di averla ) e lo studio viene premiato sempre meno, e dove la gente fa più fatica a arrivare a fine mese, dove i studiosi scappano all'estero.Stiamo perdendo anni di diritti acquisiti dal dopoguerra in poi. Tutte cose che hanno reso l'Italia quello che fino a pochi anni fa era ancora.Qualcuno potrebbe dire: Ma Lina! tu stai descrivendo un paese del terzo mondo? Speriamo che mi
sbaglio ...Io la vedo così .Ti faccio i miei più sinceri auguri Nina con la speranza che tu possa realizzare ...almeno in parte i tuoi sogni .
UN BACIO LINA
ciao Cavalier,
RispondiEliminasperiamo che il vento giri!
un saluto
cara Lina,
RispondiEliminasento che condividiamo tanti pensieri e considerazioni.
Io cerco di sdrammatizzare e farmi una risata ma solo se parlo di me.
Se penso a coloro a cui va sicuramente peggio, ai giovani, ai disoccupati, a chi ha ancor meno diritti, mi sale la rabbia e mi dico che se anche sono stanca, delusa e desiderosa di leggerezza, spetta anche a me fare qualcosa.
Io uso le armi che so usare e penso che parlare, scambiarsi opinioni e dire la propria, informarsi e riflettere aiuti.
Un abbraccio Nina
Se non ci fosse quel fondo amaro,che ormai aleggia sulla vita quotidana di tutti noi,il post è spassosissimo,non avresti potuto descrivere meglio tutte le occasioni mancate solo per un leggero ritardo o anticipo.
RispondiEliminaAlmeno ci salvi l'ironia,cara Nina,tanto per aggrapparci a qualcosa.
Da autonoma,ci sono andata a sessanta esatti,
e per altre vicende sopraggiunte immediatamente dopo,
avreri comunque dovuto lasciare..
Coraggio,almeno il re dei tornelli ce lo siamo levato dai piedi!
Il mio proposito era dar voce a chi come me vive continuamente una situazione paradossale, viene gratuitamente categorizzato, insultato e offeso. Ho cercato però di metterlo giù con ironia e soprattutto auto ironia per sdrammatizzare e perché, in fondo, nel caos totale in cui ci troviamo, credo sia giusto relativizzare...
RispondiEliminaun saluto
Nina
Nina, quella delle pensioni è una corsa ad ostacoli senza fine. Capisco benissimo la Tua sitazione e l'ansia che provoca questa insicurezza sulla data che viene sempre spostata in avanti.
RispondiEliminaQuando sono andato io bastavano 35 anni di contributi. La legge Dini mi regalò quasi 2 anni in più e con la finestra di uscita ne feci quasi 38.
Potevo lavorare ancora, il mio lavoro da tecnico grafico mi piaceva molto,ho dovuto scappare appena possibile, già da allora il terrorismo pensionistico era lo sport preferito della classe politica.
Quello che mi fa rabbia è che i conti dell'inps sono a posto, ma gli squali vogliono mettere le mani sul nostro gruzzoletto, accumulato in una vita di contributi lavorativi.
Un abbraccio consolatorio sperando che non tocchino le pensioni di anzianità, sarebbe una vera ingiustizia.
Ciao Nina, buon weekend.
ciao Adamus ti ringrazio.
RispondiEliminaSappi che sono felice per te e per quelli che, come mio marito (con i miei stessi anni di contributi ma solo un po' più vecchio) si godono il proprio tempo e la propria vita.
All'ultima manifestazione cui ho partecipato mi hanno dato un cartello della CGIL Pensionati. L'ho preso e l'ho portato a casa: spero che porti bene e di poterlo esibire alla prossima occasione!
Cara Nina,
RispondiEliminaè una corsa ad ostacoli, andando avanti di questo passo, penso che compirò cento anni prima di ottenere sia pure qualche spicciolo di pensione. La cosa che mi rallegra è la sicurezza che le 100 candeline le spegnerò, me lo garantiscono gli squali al Governo, lo sapranno bene quanto campa ogni singolo cittadino, o forse... lo fanno nella speranza che ce la defiliamo prima? Meglio non pensarci :)
ciao Francy,
RispondiEliminasperiamo almeno di rifarci nella durata!
un abbraccio Nina
Ti avevo già scritto,ma non vedo la pubblicazione, che se ti fossi messa a fare la venditrice di fazzoletti, la gente sarebbe nata senza naso. Ma adesso, in alto i cuori. i bassotti sono andati in pensione pure loro. Chissà con quali alicuote!Franco
RispondiEliminaCiao Franco, dunque... siamo al Dunque: domani saprò qual'è l'ulteriore quota di sacrificio che la Patria mi chiede.
RispondiEliminaMi pare che per il mio piccolo "particolare" cambiano i musicanti ma la musica non cambia.
In ogni caso sopravviverò!
Un salutone (non avevo ricevuto altri commenti) anche a Terry
à bientot
P.S. Tu hai scritto? verrò a verificare
Nina
P.P.S. "alicuote"?????
In effetti, si dice "aliquota", è stato un errore.....di sbaglio.A volte anche Omero dorme, figurati io. Ti auguro di entrare, quanto prima, nel grande regno dei pensionati.....d'oro. Au revoir. Franco
RispondiEliminaUn altro post godibilissimo. Cito: “Fannullone Professionale”, “ Capri Espiatori”, “l’istanza critica del pensiero che non accetta le generalizzazioni”, “Dipendente pubblico, Donna non più giovanissima, Aspirante pensionata”.
RispondiEliminaPerò una parola, non italiana, l’hai sbagliata. Si scrive “Punching ball", attrezzo di allenamento per lo sport della boxe. Poco male. Tutto il resto a me sembra un fuoco d’artificio linguistico molto convincente e avvincente.
Sul riscatto della laurea sbagli, almeno in parte. L’hai fatto e ti serve per la pensione e per la buonuscita. L’ho fatto anch’io, per la pensione appena immesso in servizio, per la buonuscita cinque anni prima di andare in pensione. Il secondo mi è costato caro, ma è come avere messo i soldi in un deposito infruttifero. Quindi non li hai spesi ma solo accantonati, anche se adesso la buonuscita te la danno due anni dopo la pensione e anche se oggi, dal 1° gennaio 2012, si passerà al calcolo in base ai contributi versati e non alla media delle retribuzioni percepite negli ultimi dieci anni. Però non è detto, occorre aspettare di leggere la riforma ancora all'esame del Parlamento. A me non è toccato in sorte perché io sono in pensione dal 1° febbraio 2005, quelli che son entrati nel mondo del lavoro col solo metodo contributivo avranno vita magra. Però i diritti acquisiti non si perdono, questo è certo.
Ciao Luigi, grazie dell'apprezzamento. E anche della correzione, di cui prendo nota.
RispondiEliminaIn effetti dopo alterni stati d'animo, adesso sono contenta di aver riscattato gli anni di università: da quel che mi pare di capire dovrebbero garantirmi una penalizzazione "accettabile": mal che vada andrò in pensione con un ritardo di circa 6 mesi, sempre che non ci siano altri cambiamenti durante l'iter parlamentare della manovra (che mi auguro migliorativi).
Un saluto
Nina
Non hai le idee chiare. Devi distinguere fra l'età pensionabile (quando potrai andare in pensione) e quanto ti verrà dato di pensione.
RispondiEliminaSempre ché tu il riscatto (qualunque riscatto) lo abbia fatto (non è automatico) sia ai fini pensionistici che di trattamento di fine rapporto (chiamato per il pubblico 'buonuscita'), i contributi versati serviranno per aumentare di quattro anni l'ammontare complessivo dei medesimi. Significa che aumenterà la tua base pensionabile che sarà utilizzata per il calcolo percentuale, fino al massimo raggiungibile con gli anni di lavoro, effettivo e figurativo, effettuati, dell'80%.
Non è ancora chiaro (occorre leggere le norme non appena diverranno legge) se sarà ancora valido il metodo misto di determinazione della base pensionabile (misto retributivo-contributivo per gli assunti fino al 31.12.1995 con meno di 18 anni di servizio, retributivo con più di 18 anni di servizio). Per gli assunti dopo il 31.12.1995 tutto contributivo.
Temo che sarà contributivo per tutti gli anni di servizio prestati, con la conseguenza di una pensione di importo inferiore.
In tal caso restare in servizio fino al massimo consentito, diverso fra uomini e donne, è l'unico modo di avere una pensione migliore ma certamente non ragguagliabile con il passato regime pensionistico.
Non sono argomenti astrusi, vero è che li capisco anch'io!
Perché non dovrebbero valermi i quattro anni riscattati? La cosa che più mi preme è di sommarli a quelli di servizio effettivo per maturare il diritto ad andare in pensione con 41 anni di anzianità.
RispondiEliminaRiguardo a retributivo o contributivo, io ero tra quelli che avevano diritto al primo trattamento, cosa che adesso non sarà più.
Sarò penalizzata dal passaggio al contributivo? Presumo di sì, anche se dai giornali mi pare di aver capito che non dovrebbe essere di troppo.
Sarò penalizzata se andrò in pensione con l'anzianità di servizio non avendo ancora 66 anni?
Certo che sì. Se ho capito bene, avrò la detrazione del 2% annuo per gli anni di differenza tra l'età effettiva e... (62 o, essendo dipendente pubblica, 66?)
In ogni caso spero che le penalizzazioni siano queste, oltre al fatto che 41 anni di anzianità li maturerò successivamente alla data di prima della manovra.
Saranno certamente delle fregature (non ho altri redditi né aspettative da ereditiera) ma in ogni caso il mio chiodo fisso è di andare in pensione e se ci perderò dei soldi pazienza, limiterò i miei bisogni.
Aspetto con ansia tuo riscontro per capire se è così o se dovrò ricorrere alla magia nera.
Chi ha mai detto che non ti valgono. Ti valgono sia per la pensione contributiva che per la buonuscita. Ti valgono ancora come anni di servizio prestati (servizio figurativo) in aggiunta a quelli effettivi (servizio effettivo), ai fini della determinazione della pensione di anzianità (oggi ha cambiato nome, ma non lo ricordo). Per la buonuscita non vi dovrebbero essere sorprese, perché si tratta di accantonamenti che sono erogati una sola volta, mentre la pensione è a vita.
RispondiEliminaPensa che la mia amministrazione mi ha sbagliato due volte pensione e buonuscita, ma io li ho obbligati a correggere.
Ottimamente, grazie di avermi ragguagliato e rassicurato!
RispondiElimina