Di che mi meraviglio?
Io sono nata e cresciuta in mezzo alle grandi battaglie e alle sonore sconfitte!
Fin da piccola mi rendevo conto delle ingiustizie sociali, come quella perpetrata dalla Befana (v. seconda parte) ma camminavo sul crinale infido che divideva l’etica familiare dal perbenismo sociale, barcamenandomi tra il senso di appartenenza e il desiderio di essere accettata, di non dare nell’occhio.
Per esempio, quando all’asilo le suore organizzarono le elezioni, incappai per la prima volta nello scontro tra ideale e realismo e conobbi la tattica.
Le pie donne avevano allestito una vera cabina elettorale, al lato del refettorio, usando vecchie coperte (quelle grigie con una striscia bianca di tipo militare) tirate su con corde. Uno ad uno fecero entrare noi bambini nel "seggio" dove ci aspettava uno di quei fac-simili che si usavano per la propaganda elettorale. Ognuno doveva segnare con la matita una crocetta sul simbolo scelto.
Io sapevo benissimo che il nostro simbolo era falce martello e stella, come spiegava mio padre ai contadini di San Pasquale che venivano a trovarlo, ma vedendo che tutti avevano messo il segno sullo scudo crociato della Democrazia cristiana, scarabocchiai il mio “più” in quei paraggi: ero comunista ma non scema!
Mi ricordo le parole della suora, che mostrò trionfante la scheda a un papà (era uno dei pezzi grossi del paese) esclamando orgogliosa: “Sono tutti nostri!”
Quando lo raccontai a casa, sorvolando sulla mia piccola vigliaccheria, mio padre andò su tutte le furie e voleva fare uno scandalo, ma poi non lo fece …
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Le coperte che hai descritto le conosco.
RispondiEliminaMa devo dire che a noi le suore non hanno mai chiesto una cosa del genere.
Le pie donne come le hai definite tu son capaci di fare di peggio.
La tua non è stata una vigliaccheria ma semplicemente hai seguito l'ordine del giusto... anche perchè era l'unica cosa in quel momento.
Ti abbraccio ciao.
Molto divertente! E' una storia vera o pura invenzione? In ogni caso devo dirti Brava!
RispondiEliminaciao Rosy, sai che mi piace per prima cosa ridere di me, e rivisitare i ricordi con il distacco divertito che la grande distanza consente.
RispondiEliminaUn saluto affettuoso
Luigi, grazie! Questo episodio è realmente accaduto, anche se spesso intervengo disinvoltamente sui ricordi "addomesticandoli" a mio piacimento per il gusto di raccontarli in modo divertente.
RispondiEliminaLe "pie donne"facevano questo e altro...
RispondiEliminaAd esempio "fra un padre comunista e scomunicato e la Madre Chiesa chi sceglieresti?"
Spesso era messo in forse anche l'esito dell'anno scolastico,ed era un sottile gioco di diplomazia districarci con risposte evasive.
Anche tu non mancavi di risorse!
Ciao Nina,felice di averti ri-sentita.
ciao Chicchina, come ti va?
RispondiEliminaQui pioviggina e l'inverno è ancora da venire...
Un saluto aspettando primavera
IO UN PADRE COMUNISTA! CRIBBIO!
RispondiEliminaE, detto all'Abbatantuono, con pronuncia strascicata:
RispondiElimina"scusa se è poco"!
Che carognette quelle suore. Allestire una simulazione elettorale credo sia il massimo...Peggio del TG di Fede.
RispondiEliminaCiao. Ti auguro Buone e serene feste a Te e Famiglia.
Augurissimi!!!
CIAO NINA .
RispondiEliminaQuante risate mi sono fatta con mio marito , leggendo il tuo post. E se lo leggeva alche mio padre ( Ormai non c'è più ) ti avrebbe mandato un bel bacione . Ai tempi miei chi votava falce e martello non davano lavoro al capo famiglia , e non ti nascondo che mio padre sbandierava ai setti venti le sue idee politiche e non ti dico per quando tempo dovevamo digiunare .... Nina tu credi che le cose sono cambiate? Io dico di no! Grazie per avermi fatto ridere,ero un pò giù di
morale :-)
UN BACIO E BUON NATALE Lina
ciao Lina,
RispondiEliminasono contenta di aver suscitato la tua allegria e bei ricordi.
Anche a casa mia non c'era né inizio né fine mese: si campava alla giornata e il futuro era sempre incerto.
Mia madre ne soffriva e quando si lamentava, mio padre le cantava "Mia cara Memma, che so' che so' i denari..."
Buon Natale anche a te!
Ciao Adamus, incredibile, vero! Del resto era il tempo in cui i comunisti mangiavano i bambini...
RispondiEliminaSi, Nina, li mangiavano ma avevano un retrogusto ... sgradevole! Perciò abbiamo smesso!
RispondiEliminaUn po' indigesti, nevvero?
RispondiEliminaUn caro buongiorno per ora..ripasserò per gli auguri
RispondiEliminaBacio e buona giornata.
ciao Rosy, a presto!
RispondiEliminaCiao Nina,bella storia che fa molto riflettere su un certo tipo di ambiente,storia anche divertente sopratutto nel momento del tuo voto,tanti auguri di un sereno Natale e un anno nuovo ricco di gioia e serenità,un abbraccio.
RispondiEliminaciao Achab,
RispondiEliminagrazie molte, ricambio gli auguri e ti mando un saluto affettuoso
caio Rosy ricambio gli auguri di cuore
RispondiEliminaCiao,Nina,ti lascio un saluto affettuoso.
RispondiElimina