sabato 30 novembre 2013

C'è lavoro e lavoro!


Una precisazione: giuro e spergiuro che trattasi di invenzione e di pura fantasia!
(nel caso mio marito, che non ha mai frequentato questo blog, dovesse inopinatamente capitare da queste parti)

Io non faccio niente.
Chiaro che lavoro, ma che vuoi che sia? Non è che mi ammazzi. Non lascio niente indietro, faccio tutto ciò che devo al meglio che so fare, ma non è che questo mi impegni un granché. E poi dico che mi piace essere spremuta come un limone: almeno non mi annoio.

A casa mi occupo un po’ della casa e più che altro di cucinare (veramente negli ultimi tempi, da quando mio suocero è venuto ad abitare con noi, cucino un po’ di più, cena per cena e pranzo per l’indomani quando sarò al lavoro) ma dopotutto…

Ok, ok… ogni tanto accetto qualche altro impegnuccio lavorativo. Quando mi capita, insegno nei corsi per adulti: materie non particolarmente allettanti, sia chiaro. Conoscenze e competenze mutuate dal lavoro principale. Non mi pagano molto ma siccome che il mio lavoro sarebbe stato quello dell’insegnante, soprattutto mi piace farlo e non mi stanca.

Curo anche l’orto, non lo nego, ma solo d’estate. E bado alle piante ma solo perché mi sono indispensabili per vivere.

Solo raramente mi butto in qualche impresa, ma molto meno di un tempo.  In passato ne facevo di cose, ve lo giuro, ma ora la pigrizia mi invade sempre di più e ho un bel dirmi che devo rimettermi in carreggiata,  darmi una mossa, smetterla di giocare al computer, che sono un pessimo esempio in famiglia e per le future generazioni!
Comunque, tanto per dimostrare che la coscienza mi rimorde, sto organizzando col mio amico Agostino un corso per imparare a fare le riprese con la telecamera e il  montaggio dei video. E Poi forse in primavera riparto con un altro corso... Si vedrà!
 
Chi invece non si risparmia è mio marito. Tanto che è sempre stanco. Lui è stanco per contratto.
Pur essendo in pensione da più due anni, poverino, le incombenze familiari non gli danno tregua.

Tipo fare la spesa: esce di casa almeno quindici volte al giorno e compra un articolo alla volta, quindi alla fine non ne può più e torna a casa con l’umore rivoltato (metti che ogni due - tre uscite si sia fatto un’ombretta, tanto per rinfrancarsi, questo aiuta...)

O fare il bucato. Qui devo ammettere che il compito è di massima responsabilità. Ma va sottolineata la sua meticolosità e precisione nel dominare la materia bruta. Non è certo cosa da poco far sì che articoli assortiti, confusionari nei colori,  ribelli e anarchici in entrata, vengano restituiti dalla lavatrice perfettamente domati e uniformi. Per lo più grigi, ma anche rosa o azzurrini, o tendenti al giallo spento.

Caricare la lavapiatti, poi, per mio marito è una scienza esatta che presuppone alte conoscenze idraulico-ingegneristiche delle quali io sono totalmente digiuna. Perciò, se mi viene il ghiribizzo di metterci dentro i piatti dopo mangiato, dovrò accettare, va da sé, la sua intransigente supervisione.

La scienza è scienza!

E la scienza meteorologica?

Aggiornatissimo anche in quella: legge le previsioni del tempo su internet almeno una decina di volte al giorno (tra un’uscita e l’altra)  e devo confessare che poi, il più delle volte, ci acchiappa.

Certo non ha vita facile, anche perché deve assolvere ad una esemplare funzione educativa sia nei confronti di nostra figlia, che al momento abita più o meno dalle nostre parti, che di suo padre (al quale oltre a predicare tutto il santo giorno il giusto stile di vita, deve anche urlare dato che è sordo come una campana) che con me che, lo ammetto, sono piuttosto indisciplinata e neghittosa e appena ho un attimo di tempo mi metto a giocare a ruzzle. E tutto questo lo stanca, lo snerva, lo esaurisce, lo assorbe totalmente (ha una missione da compiere, lui!) e non gli consente di coltivare quegli interessi, quelle passioni che pure avrebbe, come no, ma che momentaneamente soddisfa con l’acquisto di manuali e strumenti tanto più sofisticati e ingombranti quanto inutilizzati…

 

 

 

 

21 commenti:

  1. Scendo in campo con tanto di banda e bandiere a difesa del maschio: TUO MARITO E' UN GENIO!
    Ma anche tu non scherzi.
    Complimenti a questa splendida coppia.
    Un caro saluto (marito permettendo),
    aldo.

    RispondiElimina
  2. Caro Aldo, grazie di essere sempre così attento e presente. E ti ringrazio anche di ciò che dici: volevo essere spiritosa e non astiosa e mi pare che tu lo abbia colto!
    A presto

    RispondiElimina
  3. Quale sarebbe quell'interessedi tuo marito per il quale compra manuali e strumenti?
    Io non so cosa sia Ruzle e faccio la spesa, il letto, spolvero e spazzo e tutti i giorni faccio da mangiare e mi tocca anche inventarlo che non so mai cosa fare.
    Riconoscoche come marito sarei non c'è male
    garantisco io.

    RispondiElimina
  4. Sarebbe la fotografia, precisamente stamparle. Abbiamo anche sacrificato un buon angolo di casa perché ci si è fatto la camera oscura che in sette anni avrà usato 4 volte...
    Complimenti alla tua signora...
    PS ruzzle è un gioco basato sulle parole, molto divertente. Lo si trova anche su facebook dove si chiama zuffle. Io ormai sono nella cetagoria "drogati"

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Anche io da ragazzo sviluppavo foto, avevo un meopta opemus stardard o 3, non ricordo bene, è una cosa bellissima che mi ha preso per una decina d'anni.

      Elimina
  5. Solo tu potevi descrivere con tanta eleganza ed ironia un tipo di menage familiare,molto più diffuso di quanto non crediamo!!
    Penso a tutte le sfumature pastello dei capi ,quando escono dall'oblò della lavabiancheria.Sulla filosofia della lavastoviglie poi,non mi ci addentro neanche,sono una frana.
    Però,metti che un giorno o l'altro capiti anche a te di andare in pensione,sarà complicato rivedere l'organigramma della giornata .Un saluto e la mia solidarietà,a tutti e due,siete fantastici.

    RispondiElimina
  6. Ciao Chicchina,
    non sai quanto ho esitato prima di pubblicare il post, perché temevo di apparire rancorosa. Per fortuna l'ironia e l'autoironia mi sostengono sempre.
    Ti confido che mi sento in dirittura d'arrivo e che la pensione ormai la vedo così vicina che quasi la tocco, sempre che qualche benemerito di turno non si inventi di risolvere le sorti dell'Italia ancora una volta allontanandomela.
    Devo dire che a volte me lo chiedo anch'io come si farà, se quel giorno arriverà.
    Però penso che c'è sempre Bova come ottima scappatoia all'intasamento del traffico domestico.

    Un abbraccione!

    RispondiElimina
  7. Certo che se scrivessi il mio di menage, mio marito vincerebbe il primo premio in fatto di aiuto in casa. Assolutamente zero, ma anch'io non sono rancorosa, perchè lui mi recita
    le poesie, mi spiega la politica, in teoria si interessa di tutto in casa. Ultimamente cerca
    su google tutte le canzoni degli anni 50 e 60 , se le copia su un quaderno e dopo pranzo
    mi canta qualcuna: Yuma, Signorinella, la Paloma, Parlami d'amore Mariù, Tango della gelosia, Granada, Verde Luna ecc, ecc. Ha una bella voce, perciò è gradevole, ma aiuto manuale zero, e se glielo ricordo, si offende di brutto. Come si dice: A ciascuno il suo.

    RispondiElimina
  8. Lo conosco, infatti! Lui avrebbe il primo premio, confermo.
    Però a me, per quel suo lato fanciullo e per l'entusiasmo che ha per la vita, fa simpatia e tenerezza. Certo che tu sei l'unica adatta a lui!

    RispondiElimina
  9. Non per dare ragione a tuo marito; riempire la lavastoviglie è una vera scienza,precisa te lo dice una che per imparare ce ne ha messo..

    Hai fatto bene a pubblicare il blog serve anche a questo, nel senso che..ci siamo messi di impegno a rendere la vita reale un vero soffocamento, almeno qui ci riposiamo. Pure io gioco su FB a Candy Crush e mi diverto. Buonanotte ciao

    RispondiElimina
    Risposte
    1. In effetti qui vedo che tutti tifano per lui!
      Dunque meglio così, almeno non mi sento troppo in colpa.
      Oggi poi per lui è una giornata difficile quindi...forza Carlo!

      Elimina
    2. P.S. se capirò come si f a giocare ai tuoi giochi ci proverò. Io adesso sono tutta presa su zuffle da: paroliere, trivia e scarabeo... Ciao

      Elimina
  10. eheh... so per esperienza di famiglia che spesso il "contributo" dei pensionati recenti alle faccende domestiche è tanto volonteroso quanto deleterio... ricordo la disperazione di mia madre, quando diceva che mio padre gli entrava di continuo "a frotte" in cucina. Quella singola persona che entra "a frotte" l'ho sempre trovata una definizione geniale... chissà che il gene dello scrittore non mi venga proprio dalla mamma, anche se aveva solo la quinta elementare... :)
    Bellissima anche la definizione di "stanco per contratto": in quanto nato stanco mi ci sono riconosciuto (ma io sono al tempo stesso meglio e peggio: peggio perché spesso sono stanco senza fare NIENTE, meglio perché non lo faccio MAI pesare agli altri...:D)
    Ti abbraccio, carissima!

    RispondiElimina
  11. Ciao caro Nick,
    Bellissima espressione davvero, quella di tua mamma, che rende proprio l'idea dell'impaccio che certi mariti portano con sé.
    In quanto al gene dello scrittore, da dovunque venga è un gran dono per te e per chi ti legge!
    Un abbraccio
    Nina

    RispondiElimina
  12. Da quando siamo pensionati, mio marito ed io, è nata una competizione feroce. Ho imparato a conoscerlo meglio e quindi a fidarmi di meno. Ora sono io che ho una memoria più attendibile e sono garante della cronologia degli impegni quotidiani.
    In quanto al disbrigo delle faccende domestiche è una lotta continua sull'approccio considerato migliore: un vero inferno in qualche frangente. Però non mollo perché deve capire chi è che comanda, cioè io, benché io detesti comandare come l'essere comandata. Il modo di vivere la quotidianità è molto diversa fra uomo e donna, alla fine bisogna cercare di capire o lasciar perdere.
    Nina, hai saputo descrivere con divertita ironia il quadro familiare soprattutto per quanto riguarda i "pochi" impegni fra casa e lavoro. Complimenti! Io tifo per te :)
    Un abbraccio
    Nou

    RispondiElimina
  13. Cara Nou, il tuo commento mi fa felice, perché mi sento capita al cento per cento, soprattutto apprezzata nel mio lato tragi...comico!
    Anch'io non amo comandare né essere comandata, ma va da sé chi è più capace e chi ha sempre ragione che siamo sempre noi!
    Grazie, ricambio l'abbraccio e il tifo!

    RispondiElimina
  14. Ciao Nina .
    Da quanto tempo non venivo da te . Proprio ora ho letto il commento che mi hai lasciato . Domani ripasso da te per leggere questo tuo racconto con più attenzione , visto che sono le 23.10 ed ora di andare a nanna . Ti lascio la buona notte e un bacio . Lina .

    RispondiElimina
  15. Tesoro mio nel tuo racconto ci vedo quasi tutta l'umanità e il sorriso è d'obbligo, pensa che il mio compagno era proprio un caso a parte...
    Che bella gran botta di fortuna che ho avuto!!!
    Non desidero pensare a queste cose laceranti altrimenti tra la gamba e il resto, mi trovo davanti un bel treno in movimento....
    Ti stringo forte....

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Cara Nella, grazie!
      Come ti va? spero bene. Sai che anche il mio ginocchio, forse per solidarietà. si è messo a protestare?
      Sabato farò una risonanza...
      Ti abbraccio anch'io e a presto!

      Elimina
  16. Molto ben descritto questo quadro familiaree; ti assicuro che "lo vedo" tuo marito, serio e compunto, mentre porta a compimento i suoi doveri.
    Più o meno fa così anche mio marito e guai a fargli osservare che avrebbe potuto fare in un altro modo. Ho imparato a guardarmene bene , così tutto fila molto meglio.
    Un abbraccio.
    Cristiana

    RispondiElimina
  17. Ciao Cristiana, ci hai preso: serio e compunto, e direi decisamente scarso di senso dell'umorismo. Evidentemente ci compensiamo!
    Grazie della tua gradita presenza e un augurio di buone feste, ciao.

    RispondiElimina

Post più popolari